17 lug 2021

Unguento per dermatiti, unghie e pelle disidratata

Un unguento perfetto sia per alleviare i danni provocati da dermatiti di varia natura che per ammorbidire la pelle delle mani e dei piedi. Inoltre è efficacissimo come "maschera" per le unghie, soprattutto dopo aver smontato lo smalto semipermanente.

Questa versione ha un'elevata percentuale di oleolito di elicriso rispetto a quello di iperico, ma ha effetti simili se si invertono queste quantità. E' importante considerare, però, che l'iperico può rendere la pelle più sensibile all'esposizione ai raggi solari.


Ingredienti (per 40 g di prodotto)

 26 g oleolito di elicriso in olio extravergine di girasole (65%)

4 g oleolito di iperico in olio extravergine di girasole (10%)

4 g oleolito di calendula in olio extravergine d'oliva (10%)

5 g cera d'api grezza (12,5%)

1/2 g ossido di zinco (1,25%) (schiacciare i grumi con un cucchiaino!)

1/2 g tocoferolo (vitamina E) (1,25%)


Attrezzatura

1 piccolo leccapentole

1 bilancia di precisione

2 barattolini da 20 g (sono sufficienti piccolissime quantità di prodotto)

1 termometro da cucina (facoltativo)

Alcool denaturato e acqua distillata per disinfettare gli utensili e i contenitori

1 strofinaccio appena lavato


Procedimento

Lavare accuratamente tutti gli utensili e i contenitori con l'alcool e lasciarli evaporare (se non si gradisce l'odore dell'alcool è possibile risciacquare tutto con acqua distillata bollente). In ogni caso non dovrà esserci alcuna traccia d'acqua che possa entrare in contatto con l'unguento, o con i suoi ingredienti, per non comprometterne la conservabilità.

In un piccolo contenitore, pesare l'ossido di zinco e una parte degli oleoliti a scelta (4 g sono sufficienti). Con un po' di pazienza (anche 10 minuti!), disperdere l'ossido di zinco nell'olio mescolando e "schiacciando". Aggiungere il tocoferolo, mescolare e mettere da parte.

Pesare gli oli restanti e la cera d'api nel bricco d'acciaio e farli sciogliere a bagnomaria. Ci vorranno pochissimi minuti, a seconda della grandezza dei pezzi di cera.

Togliere dal bagnomaria e asciugare il fondo del bricco per evitare che l'acqua entri in contatto con gli ingredienti.

Far raffreddare l'unguento mescolando di tanto in tanto. Quando la temperatura scenderà sotto i 40°C si potrà aggiungere il composto di ossido di zinco e oli.

Sempre mescolando, attendere che la temperatura dell'unguento scenda almeno sotto i 25°C prima di riempire i barattolini finali. Mettere a raffreddare nel freezer per una decina di minuti per evitare che gli ingredienti più pesanti possano addensarsi sul fondo.

Infine etichettare con nome e data di preparazione. Non esporre al sole o al caldo. Dura 6 mesi al massimo (non servono conservanti perché non contiene acqua).

Prima prova (con olio e.v.o. semplice, senza calendula): giugno 2020

Seconda prova (con questa ricetta): dicembre 2020. Funzionano entrambe le versioni!!


7 gen 2021

Saponi da bucato, saponi per la persona e shampoo solidi: ricette sparse


Benvenuti nella mia raccolta personale di ricette di saponi. Questo non è un tutorial ma solo un ricettario personale, fatto di prove sperimentate da me sulla base dei libri scritti dalla Regina del Sapone (Liliana Paoletti). Pertanto di seguito troverete solo ingredienti e brevi descrizioni sui metodi di preparazione (questo ricettario è rivolto SOLO a persone che sanno già "saponificare"!). Ogni ricetta è corredata dai miei commenti sui risultati ottenuti, siano essi successi o insuccessi.


Sapone di Marsiglia per bucato con olio vegetale esausto (18.08.2020)


Metodo: a energia zero

Eccesso soda: 3%

Valore INS (Iodine Number Saponification) = difficilmente calcolabile (ma visto il risultato può rientrare tra i "saponi mediamente duri")

Risultato: ECCELLENTE.

INGREDIENTI:

SOLUZIONE CAUSTICA

- 300 g acqua (meglio se demineralizzata, anche quella del condizionatore/deumidificatore)

- 20 g acido citrico anidro (x 0,571 = 11,42 g NaOH)

- 150 g soda caustica (NaOH) - Questa quantità deriva dalla somma dei grammi calcolati a margine di ogni ingrediente che richiede NaOH più l'eccesso soda

MISCELA OLEOSA

- 900 g olio esausto (con buona percentuale di olio di oliva) (x 0,134 = 120,6 NaOH)

- 100 g olio di girasole nuovo (x 0,136 = 13,60 NaOH)


PROCEDIMENTO

Preparare la soluzione caustica come di consueto: prima sciogliere l'acido citrico nell'acqua e poi aggiungere la soda caustica con le dovute cautele. Filtrare accuratamente l'olio esausto. Pesare e versare gli oli in una pentola d'acciaio capiente senza necessità di scaldarli. Quando la soluzione caustica scende ad una temperatura di circa 71-70°C si versa negli oli e si procede come per il metodo a freddo, ossia mescolando il tutto fino a raggiungere il nastro.

Visto che questo sapone è destinato al bucato, e soprattutto se si ridurrà in polvere, non sarà necessario usare delle formine "raffinate". Saranno sufficienti un paio di tubi delle patatine o i contenitori del latte o dei succhi di frutta, ben lavati e asciugati. Per un litro di olio si riempie un tubo più qualche vasetto di yogurt.

Estrazione e taglio del sapone: dopo 24 ore

Timbratura: non necessaria

Maturazione del sapone da bucato: minimo 6 settimane per l'utilizzo in polvere (meglio aspettare di più, finché perché perde ogni odore sgradevole dato dall'olio usato). 4-5 mesi per l'utilizzo in formato saponetta.

Per trasformarlo in "sapone in polvere": dopo il periodo di maturazione, grattugiare il sapone (magari meccanicamente, viste le quantità utili ad ottenere una buona scorta). Lasciarlo asciugare ancora un po' su un vassoio foderato di carta assorbente, coperto con altra carta assorbente, in un luogo aerato e mescolando ogni tanto. Il tempo necessario per l'asciugatura va da 2-3 a 15-20 giorni, dipende dal grado di umidità che il sapone ha al momento in cui si grattugia. Successivamente si dovrà macinare con un robot da cucina ed eventualmente aggiungere gli additivi necessari ad ottenere un detersivo più o meno completo da usare per il lavaggio a mano o in lavatrice.

Utilizzo: sapone da bucato a mano o in lavatrice, smacchiatore pretrattante, ingrediente per tutti quei detergenti per la casa home made che richiedono sapone di Marsiglia.

RISULTATI e COMMENTI

PRO. Facile da fare e altamente ecologico visto che il processo di saponificazione rende biodegradabile sia gli oli esausti che la soda caustica. E ovviamente funziona!

CONTRO. Come per tutti i saponi fatti in casa è necessario aspettare mesi prima di poterlo utilizzare. Non so se è un "contro" ma non conferisce alcun profumo alla biancheria, perciò sarà necessario aggiungere oli essenziali a scelta o un ammorbidente profumato (se si usa).

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Shampoo solido "Birra e Rosmarino" (10.09.2020)


Metodo: a freddo

Sconto soda: 6%

Valore INS (Iodine Number Saponification) = circa 105 (sapone mediamente duro)

Risultato: ECCELLENTE. Migliorare la profumazione.

INGREDIENTI:

SOLUZIONE CAUSTICA

- 500 ml birra (che diventano 300 ml dopo la bollitura)

- 0.8 - 1,0 g bicarbonato di sodio

- 20 g acido citrico anidro in polvere (x 0,571 = 11,42 g NaOH)

- 139,62 g soda caustica (NaOH) - Questa quantità deriva dalla somma dei grammi calcolati a margine di ogni ingrediente che richiede NaOH meno lo sconto soda

MISCELA OLEOSA

- 600 g olio extravergine di oliva (x 0,134 = 80,4 NaOH)

- 140 g olio di girasole (x 0,136 = 19,04 NaOH) di cui 30 g oleolito di rosmarino homemade

- 80 g olio di ricino (x 0,1286 = 10,288 g NaOH)

- 70 g burro di cacao (x 0,137 = 9,59 g NaOH)

- 50 g olio di cocco (x 0,1946 = 9,73 g NaOH)

- 10 g burro di karité (x 0,128 = 1,286 NaOH)

- 50 g olio di lino (x 0,1357 = 6,785 NaOH) al nastro

AL NASTRO

 - l'olio di lino elencato tra gli ingredienti

- 40 gocce di oleolito di rosmarino homemade

- 6 ml (circa 6 pipette) di olio essenziale di limone

- 6 ml (circa 6 pipette) di olio essenziale di ylang ylang (da evitare la prossima volta! Anche per motivi ambientalistici...)

PROCEDIMENTO

SOLUZIONE CAUSTICA

Preparare la birra (n.b.: mentre si raffredda c'è il tempo per preparare gli altri ingredienti!): in una pentola portare a ebollizione la birra. Farla sobbollire a fiamma bassa per 15 minuti, quindi spegnere il fuoco e coprire fino a raffreddamento. Aggiungere il bicarbonato a piccole dosi e mescolare fino a completo scioglimento. Attendere che la schiuma si normalizzi.

Prendere 300 ml della birra così trattata (se non è sufficiente aggiungere acqua q.b.) e inserirla in un contenitore di vetro/pirex resistente agli sbalzi di temperatura (io uso un barattolone della Nutella). Sciogliere bene l'acido citrico e successivamente aggiungere la soda caustica a piccolissime dosi perché reagisce velocemente con la soluzione di birra e acido citrico formando abbondante schiuma (che fuoriesce improvvisamente dal contenitore, e vi assicuro che lo fa...).

OLI

Pesare gli oli e i burri (misurare e tenere da parte a portata di mano l'olio di lino e gli oli essenziali) e inserirli nella pentola d'acciaio (una vecchia pentola a pressione senza coperchio è l'ideale). Scaldare sulla fiamma quel poco che serve a sciogliere i burri negli oli e procedere con il metodo di saponificazione a freddo.

Estrazione e taglio del sapone: dopo 24-36 ore

Timbratura: dopo 36-48 ore

Maturazione dello shampoo solido: minimo 8 settimane (meglio dopo 3 mesi)

Per renderlo liquido: pesare e grattugiare finemente il sapone in un pentolino. Quindi inserire una quantità d'acqua, possibilmente distillata (quella dei condizionatori/deumidificatori va benissimo), doppia del peso dello shampoo grattugiato. Coprire il pentolino e lasciar sciogliere per circa 8 ore, mescolando di tanto in tanto. A questo punto lo shampoo dovrebbe essere completamente sciolto e aver raggiunto una buona consistenza (controllare mescolando con un cucchiaio), quindi si può travasare con l'aiuto di un imbuto in un contenitore con o senza dosatore (io riutilizzo i contenitori dei vecchi shampoo e li etichetto).

Utilizzo: usare come un normale shampoo, con l'accortezza di effettuare l'ultimo risciacquo con acqua e aceto di mele (un cucchiaio per litro d'acqua) o acido citrico (la punta di un cucchiaio per litro d'acqua). Io preparo uno spruzzino da 100-200 ml con una delle due soluzioni e ne spruzzo una quantità sufficiente a coprire l'intera chioma dopo aver tamponato i capelli con l'asciugamani. Poi pettino i capelli per distribuire meglio la soluzione acida e li asciugo con il phon.


RISULTATI e COMMENTI

PRO. Dopo 3 mesi di maturazione lo shampoo (io lo uso in forma liquida seguito dal risciacquo acido) è risultato semplicemente MERAVIGLIOSO. I capelli diventano ultra-morbidi e voluminosi! Inoltre non interferisce con il colore delle erbe tintorie (io uso l'henné in combinazione con l'Indigo).

CONTRO. L'unica pecca è la profumazione che non mi convince. La prossima volta eviterò di mettere l'olio essenziale di ylang ylang, ma non so se la strana profumazione sia dovuta alla reazione birra-soda caustica, il cui forte odore sarebbe dovuto sparire durante la saponificazione. Avete dei consigli per me?

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Sapone per le mani tipo Marsiglia alla lavanda (26.09.2020)

Metodo: a energia zero

Sconto soda: 7%

Valore INS (Iodine Number Saponification) = 93,2 (sapone troppo morbido - purtroppo non avevo calcolato questo valore prima di fare il sapone...)

Risultato: ECCELLENTE!

INGREDIENTI:

SOLUZIONE CAUSTICA

- 300 ml infuso di fiori di lavanda in acqua demineralizzata

- 20 g acido citrico anidro in polvere (x 0,571 = 11,42 g NaOH)

- 136 g soda caustica (NaHO) - Questa quantità deriva dalla somma dei grammi calcolati a margine di ogni ingrediente che richiede NaOH meno lo sconto soda

MISCELA OLEOSA

- 700 g olio extravergine di oliva (x 0,134 = 93,8 NaOH)

- 300 g olio di girasole (x 0,136 = 40,8 NaOH) di cui 60 g oleolito di lavanda homemade

AL NASTRO

 - 1 cucchiaio di amido di mais

Estrazione e taglio del sapone: dopo 3 giorni! Ancora piuttosto morbido ma tagliabile. Magari aspettare ancora prima di tagliarlo.

Timbratura: tranquillamente dopo 10 giorni!

Maturazione del sapone: almeno 6 - 8 settimane. Non usare come saponetta prima di qualche mese.

RISULTATI e COMMENTI

PRO. Ottimo profumo di lavanda, anche se molto più delicato in confronto alle saponette commerciali. Lascia la pelle delle mani pulita senza la sensazione di secchezza: tutto quello che chiedo a una saponetta!

CONTRO. Dopo 4 mesi di maturazione la saponetta risulta ancora troppo morbida e se non ha il tempo di asciugarsi bene tra un uso e l'altro tende a sciogliersi. Se non si vuole aspettare ulteriormente, consiglio di renderla liquida. Proverò tra qualche mese e aggiorno il post.

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Shampoo solido "Lavanda e semi di lino" (19.02.2021)

Metodo: a freddo

Sconto soda: 6%

Valore INS (Iodine Number Saponification) = circa 107 (sapone mediamente duro)

Tempo di raggiungimento del "nastro": meno di 20 minuti

Risultato: Non ancora provato ma la saponificazione è perfettamente riuscita e la profumazione di lavanda è buona e delicata.

INGREDIENTI:

SOLUZIONE CAUSTICA

- 500 g di acqua possibilmente distillata + 2-3 cucchiai di semi di lino (che diventano 300 ml dopo l'infusione)

- 20 g acido citrico anidro (x 0,571 = 11,42 g NaOH)

- 139,45 g soda caustica (NaOH) - Questa quantità deriva dalla somma dei grammi calcolati a margine di ogni ingrediente che richiede NaOH meno lo sconto soda

MISCELA OLEOSA

- 600 g olio extravergine di oliva (x 0,134 = 80,4 NaOH)

- 140 g olio di girasole (x 0,136 = 19,04 NaOH) di cui 40 g oleolito di lavanda homemade

- 80 g olio di ricino (x 0,1286 = 10,288 g NaOH)

- 70 g burro di cacao (x 0,137 = 9,59 g NaOH)

- 50 g olio di cocco (x 0,1946 = 9,73 g NaOH)

- 20 g olio di vinaccioli (x 0,1265 = 2,53 NaOH)

- 10 g burro di karité (x 0,128 = 1,286 NaOH)

- 30 g olio di lino (x 0,1357 = 4,071 NaOH) al nastro


AL NASTRO

 - l'olio di lino elencato tra gli ingredienti

- 4 ml (circa 4 pipette) di olio essenziale di lavanda

- 20 gocce di vitamina E (tocoferolo)

PROCEDIMENTO

SOLUZIONE CAUSTICA

Mettere i semi di lino nell'acqua la sera prima. Filtrare i semi e mettere 300 ml di gel in un contenitore di vetro/pirex resistente agli sbalzi di temperatura (io uso un barattolone della Nutella). Sciogliere bene l'acido citrico e successivamente aggiungere pian piano la soda caustica mescolando per favorirne lo scioglimento. La temperatura arriverà velocemente a 90-100°C.

OLI

Pesare gli oli e i burri (misurare e tenere da parte a portata di mano l'olio di lino e gli oli essenziali) e inserirli nella pentola d'acciaio (una vecchia pentola a pressione senza coperchio è l'ideale). Scaldare sulla fiamma quel poco che serve a sciogliere i burri negli oli e procedere con il metodo di saponificazione a freddo.

Estrazione e taglio del sapone: dopo 2-3 giorni

Timbratura: il giorno successivo all'estrazione

Maturazione dello shampoo solido: minimo 8 settimane (meglio dopo 3 mesi)

Per renderlo liquido: pesare e grattugiare finemente il sapone in un pentolino. Quindi inserire una quantità d'acqua, possibilmente distillata (quella dei condizionatori/deumidificatori va benissimo), doppia del peso dello shampoo grattugiato. Coprire il pentolino e lasciar sciogliere per circa 8 ore, mescolando di tanto in tanto. A questo punto lo shampoo dovrebbe essere completamente sciolto e aver raggiunto una buona consistenza (controllare mescolando con un cucchiaio), quindi si può travasare con l'aiuto di un imbuto in un contenitore con o senza dosatore (io riutilizzo i contenitori dei vecchi shampoo e li etichetto).

Utilizzo: usare come un normale shampoo, con l'accortezza di effettuare l'ultimo risciacquo con acqua e aceto di mele (un cucchiaio per litro d'acqua) o acido citrico (la punta di un cucchiaio per litro d'acqua). Io preparo uno spruzzino da 100-200 ml con una delle due soluzioni e ne spruzzo una quantità sufficiente a coprire l'intera chioma dopo aver tamponato i capelli con l'asciugamani. Poi pettino i capelli per distribuire meglio la soluzione acida e li asciugo con il phon.



27 mar 2017

Come gestire un progetto cofinanziato dall'Unione Europea

Ecco un vademecum per portare a termine un progetto cofinanziato dall'Unione Europea senza troppi traumi...


1. Leggere il progetto e le disposizioni comuni (common provisions).
Bandiera dell'Europa2. Leggere attentamente il progetto e capirne lo scopo.
3. Leggere tutte le condizioni poste dalla UE.
4. Evidenziare tutti i casi che riguardano i doveri del proprio ufficio/Ente.
5. Leggere il progetto e annotare tutte le scadenze, sia tecniche che finanziarie: appenderle in ufficio davanti alla propria scrivania, ben visibili!
6. Avviare le attività (azioni) previste nei tempi e nei modi previsti.
7. Tenere traccia di tutto ciò che si fa.
8. Contattare tutti i partner e mantenere un rapporto costante sia via e-mail che telefonico, soprattutto se si è il leader/capofila del progetto.
9. Leggere il progetto e le common provisions e invitare tutto lo staff a leggerle attentamente. Ripetere questa operazione almeno una volta al mese e all'occorrenza.
10. Indire (o sollecitare il project manager a farlo) il maggior numero di riunioni possibile, anche via internet, e anche se non previste dal progetto.
Vi consiglio di rendicontare sul report tecnico anche le riunioni non previste dal progetto, possibilmente presentando la stessa documentazione prevista per quelle "ufficiali" (lettera di convocazione, fogli firma, verbale della riunione, ecc.). Per queste riunioni ovviamente non sarà possibile addebitare all'UE i relativi costi sul report finanziario!
11. Non sottovalutare mai e poi mai l'importanza della rendicontazione, sia tecnica che finanziaria, le cui modalità devono essere ben chiare a tutto lo staff fin dall'inizio del progetto!
Un aspetto che viene spesso sottovalutato dal personale incaricato sul progetto è la presentazione e/o conservazione dei documenti soggetti a controllo (audit), quali possono essere: tabulati (o simili) che attestino l'orario di lavoro; buste paga e/o accredito presso la propria banca dello stipendio percepito; documentazione relativa a viaggi o missioni, che normalmente devono riportare diciture come il numero del contratto su scontrini, fatture ecc..
Inoltre è necessario istruire il personale sulla compilazione dei cosiddetti time-sheet, ossia fogli di calcolo forniti dalla UE da compilare accuratamente ogni mese, dove devono essere riportati gli orari di lavoro. In particolare per ogni giorno del mese dovranno essere indicati: eventuali motivi di assenza (weekend, festività nazionali, malattia, ferie, ecc.) o il numero di ore di lavoro suddivise tra le varie attività lavorative. Se si è full-time sul progetto tutte le ore giornaliere lavorate saranno rendicontate sul progetto stesso. Se l'impiegato lavora anche su altri progetti co-finanziati dall'UE dovrà innanzitutto indicarli sul time-sheet (sono già previste delle righe sul modello dell'UE) e poi suddividere l'orario giornaliero tra i progetti stessi e/o altre attività svolte in ufficio.
12. Indicare sempre e ovunque il numero del contratto (progetto) e il CUP.
13. Porre particolare attenzione alla rendicontazione dell'IVA (VAT).
14.Dare massima rilevanza alla diffusione del progetto (dissemination), dall'inizio alla fine.
Oltre a svolgere tutte le attività di dissemination previste dal progetto, è importantissimo cercare ed archiviare tutte le notizie che vengono date sul web o sui giornali, anche locali, relative al progetto nella sua interezza o a qualche sua parte.
15. Leggere il progetto e le common provisions.

Inoltre, se si è capofila del progetto:

a. Contattare tutti i partner e mantenere un rapporto costante sia via e-mail che telefonico.
b. Inviare il time-table a tutti i partner e a tutto lo staff del progetto.
Controllare costantemente che vengano svolte le varie azioni nei tempi e nei modi previsti! In caso contrario, sollecitare i partner e lo staff a portare a termine le azioni ricordando loro le scadenze.
c. Istituire un rapporto di fiducia con la persona di contatto assegnata al progetto presso l'UE. Informarla di tutti i progressi e le attività che si stanno svolgendo per il progetto (solitamente via e-mail) e invitarla a partecipare ove richiesto o utile.
d. Indire quante più riunioni possibile, indicando per tempo e in maniera precisa e puntuale gli argomenti da discutere.


Questo è solo un semplice elenco nato dalla mia pluriennale esperienza.

Sul web ho trovato questo bel lavoro che va dalla progettazione all'attuazione dei progetti europei: Sole guide - L'Europa "FAI DA TE"


Buon lavoro!!



                                                                                                                                                            


Io lo faccio così...e tu?
Al prossimo post...
Silvia

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20 nov 2015

ALOE VERA: io la uso così

Come ormai tutti sanno il gel contenuto nelle foglie d'aloe "funziona" se usato immediatamente, appena si taglia una foglia. Questo potrebbe sembrare un limite invalicabile ma non è affatto così...basta organizzarsi!

Ovviamente dovrete avere una pianta di aloe vera (Aloe barbadensis Miller), ben sviluppata, in vaso o in piena terra. Io la coltivo in campagna ma, vivendo in città, il fine settimana taglio una foglia grande alla base, la avvolgo con la carta assorbente in corrispondenza del taglio e la inserisco in una bustina di plastica per non farla seccare. La porto così in città e la conservo in frigorifero. Quando mi serve taglio una fettina di foglia (2-3 cm) partendo dalla base e uso subito il gel che ne fuoriesce, sia dalla fettina che dal resto della foglia. Con questo sistema ho una crema viso fresca e a costo zero tutti i giorni, per una settimana.
Nel weekend torno in campagna e prendo una nuova foglia...

Sia che si tratti di gel di aloe ricavato da una foglia appena tagliata o di quello confezionato (il più puro possibile!), io lo uso nei seguenti casi:

   Crema viso: tutti i giorni.
Applico il gel su tutto il viso, collo e décolleté e massaggio fino a completo assorbimento (pochi secondi!). Se ho bisogno di una maggiore idratazione, applico un sottile strato di olio di mandorle dolci puro prima del gel d'aloe (in questo caso l'aloe elimina l'effetto "unto" dell'olio). La pelle è ora pronta per l'eventuale trucco o per andare a dormire.

   Depilazione ed epilazione:
Si applica prima se la depilazione è fatta con il rasoio, in sostituzione delle creme emollienti in commercio come la schiuma da barba (io lo uso per le ascelle): applico abbondante gel subito prima di tagliare con il rasoio e la mia pelle non si irrita mai!
Si applica dopo se l'epilazione è a strappo, ceretta o pinzette: anche in questo caso l'aloe evita irritazioni della pelle, grazie alle sue proprietà antibatteriche, antifungine e antivirali, oltre che emollienti e idratanti.

   Anti-odorante per le ascelle: nei mesi freddi, quando la sudorazione è pari a zero.

   Ferite superficiali e scottature lievi: il gel di aloe puro si trova spesso sugli scaffali insieme ai prodotti di primo soccorso proprio perché stimola il processo rigenerativo delle cellule, ma ha anche proprietà emostatiche, antibatteriche, anti-fungine e antivirali, utili alla rimarginazione di lievi ferite, e proprietà idratanti, antinfiammatorie e analgesiche, utili a velocizzare i processi di guarigione della pelle a seguito di lievi scottature o arrossamenti.
Io lo uso spesso in sostituzione delle creme doposole, anche per i miei figli.

   Semplici arrossamenti della pelle: tra i rimedi "naturali" non c'è niente di meglio del gel d'aloe, anche perché non ha controindicazioni!

   Punture di zanzara e altri insetti: ormai anche i miei figli si servono da soli...tagliano un pezzetto di foglia e subito spalmano il gel sulle punture perché sanno che non pruderanno più!

   Per denti e gengive:
- Dentifricio: ho provato a usare il gel d'aloe confezionato per "legare" e rendere cremoso il mio dentifricio home-made, fatto con un mix di erbe aromatiche essiccate e polverizzate. Purtroppo è poco pratico perché non si può conservare: bisogna miscelare polvere e gel solo al momento dell'utilizzo.
- Gengiviti: massaggio le gengive arrossate con il gel d'aloe. Non è il massimo del sapore...ma funziona!

   Manicure sbianca-unghie: applico il gel d'aloe sulla superficie delle unghie e sulla pelle circostante, massaggio e lascio asciugare. Applico poi un altro strato di gel e procedo alla manicure per rimuovere le pellicine superficiali ammorbidite. Per i casi più disperati usare prima l'olio di mandorle o di oliva.

   Gel per capelli "antielettrizzante": ecco un altro uso interessante dell'aloe. Se non volete usare un gel commerciale o non lo avete a portata di mano, l'aloe corre in vostro aiuto. Ovviamente non potrete ottenere acconciature estreme, ma aiuta a disciplinare i capelli senza appesantirli...come promettono molti prodotti in commercio! Provate ad usarlo prima o dopo l'asciugatura.

   NOTA: Con questo post ho voluto fornire solo delle informazioni riguardo al modo in cui io utilizzo l'aloe vera.
Vorrei sottolineare che per problemi gravi (ferite profonde, scottature gravi o estese, arrossamenti che non guariscono in pochi giorni, reazioni allergiche a punture di insetto, gengive sanguinanti ecc.) è necessario consultare un medico.


                                                                                                                                                            


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18 ago 2015

Caramelle crudiste di frutta essiccata

Ecco un modo goloso per usare l'essiccatore: le caramelle fatte di sola frutta che durano per tutto l'inverno!
Si possono fare con la maggior parte della frutta di stagione che avete a disposizione. Qui vi descrivo il procedimento delle caramelle pesca e limone.



   Ingredienti:
  per 3 cestelli dell’essiccatore Biosec (24 x 36 cm) = 1 barattolo di caramelle:

5 pesche medie mature e di stagione (in questo caso: 2 percoche e 3 miste piccole)
1 limone piccolo
Zucchero di canna grezzo macinato (facoltativo)

   Preparazione:

Lavare accuratamente le pesche, meglio se biologiche.
Nel mixer inserire le pesche tagliate a pezzi e spremere il succo del limone. Se si preferisce una caramella dal gusto più “limonato” aggiungere anche qualche pezzetto di polpa.
Frullare fino ad ottenere una purea omogenea (e molto liquida!). Assaggiare e regolare eventualmente con lo zucchero setacciato (se le pesche non sono abbastanza mature) o il limone e frullare ancora.
Con un cucchiaio o una spatola distribuire il composto uniformemente su un foglio Drysilk o su un tappetino di silicone per la cottura degli alimenti ed essiccare a 40°C (programma “crudista”) per tutta la notte. Si otterrà un foglio di frutta elastico e leggermente appiccicoso, come in foto.

   Note:
- Lo spessore del composto dovrà essere di circa 0.5 cm (anche e soprattutto i bordi!) e non si dovrà vedere il foglio sottostante in trasparenza. Con l’essiccazione, infatti, il foglio di frutta diventerà molto più sottile!
- Sbattere delicatamente il cestello sul tavolo per livellare meglio il composto di frutta ed eliminare eventuali bolle d’aria intrappolate al suo interno.
- Sconsiglio l’uso della carta forno classica perché il risultato sarà un foglio di frutta ondulato e non liscio.
- Se possibile, non mettere il cestello nel primo ripiano in basso dell’essiccatore Biosec.


Dopo qualche ora controllare che il foglio sia ben asciutto su tutta la superficie, quindi staccarlo con delicatezza e girarlo. Essiccare ancora per qualche ora, sempre a 40°C.

   Per creare le caramelle:

1. Tagliare con le forbici il foglio di frutta in due metà, nel senso della lunghezza del rettangolo.
2. Adagiare il foglio sul tavolo o su un tagliere grande con la superficie lucida rivolta verso il basso. La parte lucida, infatti, dovrà risultare all'esterno delle caramelle.
3. Arrotolare in modo stretto il mezzo foglio su se stesso, sempre sul lato più lungo. Ad ogni mezzo giro schiacciare la striscia per far aderire bene le pareti tra loro.
4. Prima di chiudere il rotolino schiacciato, spennellare l’ultimo lembo con un po’ di acqua e premere bene per non farlo riaprire.
5. Con le forbici tagliare il rotolino in pezzetti quadrati o romboidali.
6. Consumare subito oppure, se si vogliono conservare, rimettere le caramelle ad essiccare a 40°C per almeno un'ora.
7. Riporre le caramelle in barattoli di vetro a chiusura ermetica. Per non far aderire le caramelle l’una all'altra, inserire nel barattolo mezzo cucchiaino di zucchero a velo, farina di riso o amido di mais e agitare per distribuire la polvere uniformemente.
8. Conservare in luogo fresco e asciutto e lontano da luce e fonti di calore per parecchi mesi.

   Altre ricette:

Caramelle prugne e cacao:
  Ingredienti:
  per 2 cestelli dell’essiccatore Biosec (24 x 36 cm):

2/3 di boccale di un robot da cucina "standard" di prugne piccole mature e di stagione (vedi foto)
1 cucchiaio raso di cacao non zuccherato in polvere
2-3 cucchiai di zucchero di canna grezzo macinato (in base alla dolcezza delle prugne)





   Altri possibili utilizzi:

A seconda della frutta scelta e del vostro gusto è possibile usare il foglio in vari modi:

- crepe o cannoli da riempire con creme crudiste o tradizionali;
- ritagliare delle forme per decorare torte, crostate, cupcake, biscotti, ecc.
- devo provare a usarlo come strato di marmellata nelle torte o nelle crostate facendolo rinvenire con un po' d'acqua come si fa normalmente con la frutta essiccata...

In questi casi conservare i singoli fogli ben avvolti nella pellicola, al riparo dall'umidità. Cospargere entrambe le superfici del foglio con zucchero a velo, farina di riso o amido di mais per non farle attaccare alla pellicola!

   P.S.:
Con il composto fresco in eccesso ho fatto un paio di ghiaccioli: ho aggiunto 2 cucchiaini di zucchero di canna grezzo macinato e rifrullato per qualche secondo nel mixer per zuccherare la polpa di frutta; ho inserito il frullato nelle formine per ghiaccioli e messo in freezer. I miei bimbi hanno molto apprezzato!

                                                                                                                                                             
Io lo faccio così...e tu?
Al prossimo post...
Silvia

17 ott 2014

Vellutate inquietanti di Halloween


Ottima ricetta per alleggerire i bagordi di Halloween in stile horror...
Occhio al piatto!

Vellutata di carote e patate con occhi spaventosi

   Ingredienti per 8 piccole porzioni:

circa 12 mestoli di vellutata di verdura colorata (arancione: carota e/o zucca; verde: piselli; rosso: pomodoro; viola: cavolo; ecc.)
130 g ricotta
100 g parmigiano o altro formaggio stagionato grattuggiato
qualche oliva verde ripiena di peperone o pomodoro

   Preparazione:

Preparare una vellutata di verdure preferita.

23 apr 2014

Dolci tartufi crudisti

Dolcetti salutari a base di frutta secca, senza bilancia e senza cottura. Speciali!

Ho trovato la ricetta qui, ma le noci non mi piacevano e le ho sostituite con le arachidi e il burro con l'avocado. Gnam!

   Ingredienti:

15 di datteri
3 cucchiai di nocciole
3 cucchiai di arachidi
3 cucchiai di mandorle
3 cucchiai di avocado maturo (oppure burro vegetale non idrogenato)
3 cucchiaini di cacao amaro in polvere
3 cucchiai di latte di cocco, o di succo di agave o semplicemente di acqua

Per guarnire: farina di cocco, frutta secca tritata o cacao in polvere q.b.


   Preparazione:

Tritare la frutta secca a guscio fino ad ottenere quasi una farina.